Prosegue e si conclude con questo volume la descrizione degli itinerari di neve e ghiaccio esistenti sul crinale appenninico tra Emilia Romagna e Toscana. L'opera prende in considerazioni le montagne più a est e comprende i gruppi Giovo-Rondinaio, Alpe delle Tre Potenze, Monte Gomito, Monte Cimone, Libro Aperto, Monte Spigolino, Monte Corno alle Scale, di cui descrive 99 vie alpinistiche invernali.
D'inverno l'Appennino si trasforma in un terreno di gioco ideale per attività che spaziano dallo scialpinismo al dry tooling, attraverso le varie sfumature intermedie. Infatti, quando nella stagione fredda il ripido terreno erboso o misto dell'Appennino è ricoperto di neve e le rocce traballanti sono tenute insieme dal gelo, questo acquista una maggiore stabilità che consente numerose possibilità di salita. I canaloni, direttive naturali che solcano le maggiori pareti, sono stati i primi ad essere oggetto di ascensione, ma in particolari condizioni l'innevamento permette di salire una grande varietà di itinerari, esplorati in modo sistematico solo negli ultimi anni. L'Appennino si rivela quindi non solo un ottimo terreno di allenamento per l’alpinismo su neve e ghiaccio da praticare su catene montuose maggiori, ma sempre più spesso diventa un luogo dove esprimere un alpinismo specifico, remunerativo e di alto livello.