Sono trascorsi più di dieci anni dalla pubblicazione della guida “Dal Brenta al Piave”, opera che senza dubbio ha favorito una maggiore frequentazione del nostro territorio da parte dei freeclimber. Io stesso ho conosciuto determinate falesie grazie a quella guida e pian piano, nel corso degli anni, sono diventate anche “mie”, a tal punto da considerarle come “luoghi di casa”. A Stefano, Sergio e Angelo va dato il merito di aver acceso i riflettori su una valle dall’immenso potenziale, ma troppo spesso dimenticata dai consueti circuiti dell’arrampicata sportiva.
In dieci anni però il panorama è mutato sensibilmente. Molte falesie sono state ampliate, alcune purtroppo sono finite nel dimenticatoio e altrettante sono sorte ex novo. Da qui l’esigenza di portare a galla tutto “il nuovo” che l’ultimo decennio ha prodotto. Ma anche la necessità di preservare tutto “il vecchio”, scongiurando il pressoché totale abbandono di falesie non più di moda.